martedì 22 dicembre 2009

Il più discusso zio d'Italia


Mi piacerebbe dire la mia su un tema che in questi giorni sta scaldando gli animi nonostante il grande freddo..
Cadeva di domenica 13 dicembre il comizio per la campagna di tesseramento del PDL a Milano: una piazza gremita di gente che gridava da più parti il nome del Presidente del Consiglio: lo chiamano Silvio e non Berlusconi perchè il nostro Presidente ha, con gli italiani, instaurato un rapporto ormai personale.
Silvio è uno di casa, vuole che gli si dia del tu, che la gente possa sentirselo vicino, vuole essere lo zio di tutte le famiglie italiane, quello zio che a Natale, nostro malgrado, o comunque, mio malgrado, racconta le barzellette credendo di suscitare ilarità..
Beh una cosa devo riconoscere al nostro Presidente: racconta le barzellette meglio di Romano Prodi, è perfino più bravo di mio zio e non esiterei ad invitarlo a cena per la felicità di tutti i commensali.
Peccato, però, che l'Italia non sia un grande banchetto dove poter sedere a capotavola incantando 60.000.000 di persone con qualche battuta.
In ogni caso il nostro Presidente del Consiglio, abbraccia, ammicca, saluta, sorride, scherza, sdrammatizza, incoraggia, diverte...
Gliene diamo atto: è il migliore, sa intrattenere il popolo, quasi meglio di Fiorello.
Ma siamo sicuri che tra i compiti istituzionali del Presidente del Consiglio siano degne di nota tali qualità?
Perchè se così fosse, caro Presidente, allora sarei il primo a giustificare le intercettazioni che la sorprendevano con la D'addario, o le indiscrezioni che circolano sul conto dei suoi rapporti con la famiglia Letizia..
Eh sì, perchè vede Presidente, se lei instaura con gli italiani un rapporto personale, familiare, i suoi familiari vorranno sapere cosa accade nella sua vita ed anzi, legittimamente, vorranno impicciarsi di affari che non riguardano loro..ed allora il pettegolezzo non sarà killeraggio, ma lo specchio ed il riflesso mostruoso di cui lei è l'unico artefice..
Allo stesso modo se lei quotidianamente fa il ventriloquo di sottosegretari, portavoci, direttori di giornali e telegiornali incalzando sul tema giustizia, attirerà, ovviamente, la favorevole attenzione dei suoi elettori che la seguiranno ovunque; d'altro canto, mi sembra inevitabile che, invece, un blocco contrapposto non accetti le sue istanze ritenendo quelle dello Zio, furberie messe in atto al fine di scardinare l'assetto di un potere, quello della Giustizia, che sì avrebbe bisogno di una riforma, ma, coerentemente al significato che detto termine denota..
Lei non crede che abbassare i toni, significhi tornare a quelli che sono i problemi del Paese?
Mi obietterebbe che tra i problemi del Paese c'è l'irrisolta ed annosa questione Giustizia..
Non potrei che darle ragione Presidente: i suoi problemi sono quelli di milioni di italiani, mio malgrado....

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