venerdì 8 gennaio 2010

"L'inferno e la bellezza"


Nessun titolo fu più calzante per descrivere la realtà, il dolore che Roberto Saviano mette in risalto: la nostra terra ricca ma spesso maltrattata e abbandonata al proprio destino…
Nel libro l’autore racconta storie: le storie di coloro che hanno dato un senso alla loro vita, che hanno speso energie per ideali, che, talvolta, hanno pagato, con la vita stessa, un prezzo altissimo: …un prezzo, però, mai troppo alto, ma per il quale saremo sempre grati, se paragonato a quella Vita migliore che vorremmo, non solo per noi, ma per gli altri, per i nostri figli, per le future generazioni.
Storie semplici di ragazzi comuni che hanno voglia di vivere onestamente come i pugili di Marcianise che respingono il marcio ogni giorno indirizzando la loro rabbia contro un sacco, ragazzi che imparano a vivere distinguendo l’avversario dal nemico, ragazzi che imparano, grazie allo sport, il confronto…la vera linfa della vita e che i nemici non esistono, che la vita è troppo preziosa e che va rispettata, sotto ogni forma essa si manifesti…
Amo spesso ricordare un film American beauty quando uno dei protagonisti, ritenuto mentalmente insano, osserva ipnotizzato, una carta che agitata dal vento viene sospinta in alto…ebbene anche quell’insignificante evento diventava vita, diventava una danza irripetibile che valeva la pena di osservare…con meraviglia e curiosità…
Si può vedere il bene in tante cose, sotto tanti punti di vista e tanti sono gli spunti per poter credere, nella vita presente, anche in ciò che più appare banale: a piedi per la mia stupenda città vedo il sole che diventa blu e verde e l’acqua, quell’acqua diventare arancione…poi penso che nessuno è lì immobile ad ammirare tanta bellezza, e che sono il solo, in compagnia forse di qualche pazzo che riprende a passeggiare subito dopo sul lungomare parlottando e gesticolando tra sé e sé…
Dobbiamo riappropriarci dei nostri spazi, della nostra terra, dell’infinita sua bellezza, la nostra è una terra da amare, per la quale spendere lacrime, poesie, energie…
Le contraddizioni della mia terra mi esplodono dentro quando in treno mi allontano…seduto in un vagone sporco su poltroncine sudicie, la mia musica è l’assordante frastuono delle rotaie che per mano mi accompagna fuori, indicandomi quegli orribili palazzi alti, dall’aspetto futurista, di un colore ormai sbiadito che fanno da sfondo ad un degrado senza fine…fumi che dalle industrie si levano in alto, discariche a cielo aperto di ogni genere, ponti di raccordi autostradali che nascondono interi mondi sommersi, dove si onorano promesse, dove avvengono traffici…sento il puzzo del catrame, del grasso, della ruggine, all’improvviso ripercorro con la mente i quartieri più dilaniati, le prostitute che ammiccano, macchine che sfrecciano su strade enormi e piene di ferite sul manto, pali della luce divelti…quasi mi corrono i brividi lungo la schiena, eppure, mi accorgo che sotto i vetri delle mie lenti da sole…sto piangendo…sto forse versando lacrime per Lei…perchè la guardo e quello schifo lo amo da morire, con tutto me stesso, perché c’è una bellezza stuprata, una donna svestita che chiede aiuto ed è sporca, ferita e assetata, ma è pur sempre la mia donna…ed è bellissima e dal suo viso nero e insozzato…io riesco a scorgere ancor più radiosi i suoi stupendi occhi azzurri che continuano ad amarmi nonostante la mia cattiveria…

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